Ha ascoltato il discorso del Presidente nazionale Carlo Sangalli e lo ha condiviso appieno. “Se non si trovano misure per far sì che le famiglie abbiano risorse per spendere, sarà sempre più dura”. Il direttore di Confcommercio Brindisi Giuseppe Marchionna è di ritorno da Bari quando risponde al telefono per commentare una giornata trascorsa ad analizzare tanti, troppi dati negativi.
Marchionna, per il Sud la crisi sembra essere inarrestabile. Anche per il territorio pugliese i numeri sono così sconfortanti?
“Purtroppo si, ed è quanto emerso dal confronto che ha visto la partecipazione dei rappresentanti di Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata. La situazione è ugualmente drammatica per tutti. Lo ha ribadito anche il governatore Nichi Vendola, intervenuto per spiegare che però la Regione Puglia ha tre miliardi di euro da spendere”.
Ma che sono bloccati dal Patto di stabilità.
“Ecco, trovo irragionevole che il vincolo esista anche per la spesa per gli investimenti. Lo ha detto anche Vendola: siamo una regione virtuosa, ma è come se ciò non contasse nulla”.
Non sull’incidenza dei consumi ormai crollati. Quali sono le prospettive per i prossimi mesi?
“Guardi, la situazione è destinata a peggiorare in caso di aumento di un punto percentuale dell’IVA. Sarà una ghigliottina e i negozi continueranno a chiudere. Ogni insegna che si spegne è un pezzo di città che muore, ma molto evidentemente lo dimenticano”.
In che modo lo Stato può rilanciare i consumi?
“C’è un’osservazione del presidente Sangalli che condivido pienamente: nessuno chiede incentivi, ma almeno di essere liberati da lacci e lacciuoli burocratici. Detto che gli sgravi fiscali per le assunzioni a tempo indeterminato rappresentano un’ottima proposta, perché non estenderli anche per quelle a tempo determinato? Li proporrei anche su settori che non possono arrivare a livelli elevati tutto l’anno, ma che contribuiscono fortemente alla nostra economia”.
A quale allude?
“Al turismo, per esempio. Soprattutto in un territorio come il nostro, è necessario partire dal turismo per avviare un’effettiva ripresa”.
Si sprecano gli appelli per invitare la gente a spendere. Però la gente perde il lavoro e non ci sono nemmeno soldi per gli ammortizzatori sociali. Vi aspettate un’estate drammatica?
“Qui non si tratta più di diffondere messaggi per invitare la gente a spendere. Mancano proprio le risorse e bisogna far si che la gente abbia moneta per far ripartire i consumi una volta per tutte”.
Intervista al Quotidiano di Brindisi, 4 giugno 2013