I FabLab (Fabrication Laboratory) sono piccole botteghe per la fabbricazione digitale. Dotate di strumenti e macchinari flessibili, generalmente controllati da computer, possono lavorare su diverse scale di grandezza e differenti materiali e possono produrre anche oggetti tecnologici, generalmente concepiti come prerogativa della produzione di massa.

I Fablab hanno dimostrato la possibilità di rendere in grado i singoli di creare dispositivi intelligenti. Luoghi di culto della terza rivoluzione industriale, hanno vari modelli, a seconda del contesto in cui nascono e del modello di business che adottano. Esistono i Fablab Design Research, come quello del MIT, ossia nati come centri di ricerca all’interno di strutture universitarie; i FabLab Incubatori, luoghi per favorire e sviluppare idee per talenti locali e giovani imprenditori; i Fablab Workshop destinati prevalentemente alla formazione, oppure orientati alla Consulenza, o ancora organizzati come Centri Servizi o Studi di Progettazione condivisi tra piccole imprese.

 

E’ certamente utile approfondire l’impatto che questo tipo di strutture possono avere sui settori tradizionali dei distretti produttivi e dell’artigianato. Esse sono di fatto piattaforme di contaminazione tra saper fare, tecnologie, professionisti, studenti, designer e consumatori. Le potenzialità per la manifattura non vanno solo nell’ordine di rendere i prodotti più smart e tecnologici, ma anche di rinnovarli dal punto di vista del design e poterli modificare grazie all’apporto di nuove idee e al confronto diretto con i consumatori.

Il “rinascimento artigiano”, tuttavia, non passa solo dall’ibridazione tra la manifattura e la tecnologia, ma anche da una nuova attenzione alla produzione umana, al suo racconto e alla rappresentazione di una cultura della qualità e dell’unicità. Il tutto grazie all’utilizzo del web come piattaforma abilitante e come nuovo canale di commercializzazione.

Se i FabLab sono concepiti come luoghi di contaminazione che promuovono la cultura dell’imprenditorialità, dell’innovazione e dei nuovi modelli di apprendimento, sarebbe auspicabile che essi assumano lo stesso ruolo e la stessa attenzione da parte delle istituzioni, quali piattaforme fisiche di contaminazione e innovazione per il rilancio della manifattura italiana.