Parte una nuova StartupItalia! e parte con una idea che abbiamo maturato non solo facendo tesoro di alcuni errori commessi ma girando il paese, frequentando decine e decine di eventi per startupper, ricevendo centinaia di progetti “per un parere”. La prima considerazione è questa: senza false modestie, in questi anni abbiamo fatto un gran bel lavoro.

Non parlo di me, che ho un ruolo tutto sommato marginale, parlo di noi, noi tutti che parlavamo di startup quando praticamente non esisteva neppure questa parola. Abbiamo fatto un gran bel lavoro perché l’Italia è ancora lontanissima dall’essere una Startup Nation, ma sicuramente oggi c’è una generazione nuova che non ha paura di mettersi in gioco, non ha paura di rischiare, che prova con convinzione a realizzare la propria idea e farne impresa.

 Non sono pochi: sono decine di migliaia se pensate che solo nel database, ancora incompleto, di StartupItalia! sono quasi 10mila. Sono tantissimi. Quando mi chiedono se e quando esploderà “la bolla delle startup”, sono tentato di rispondere con le parole del mio amico Loris Nadotti, docente universitario e presidente del Premio Nazionale Innovazione: “Se c’è una bolla in Italia in questi mesi, è la bolla della rassegnazione in cui siamo immersi”.

Speriamo che esploda presto. Epperò sarebbe superficiale ignorare il fatto che decine di migliaia di ragazzi con in testa una idea che credono essere geniale non sono ancora imprenditori. E quella idea ha pochissime chanche di avere successo. E questo non solo per il fatto che geneticamente gran parte delle startup sono votate al fallimento, ma perché su questo terreno scontiamo un gap immenso. Un gap culturale.

Manca la formazione. Mancano gli strumenti, anche rudimentali, per fare una analisi di mercato, un business plan, un pitch, per formare un team che copra tutte le esigenze. Manca una scuola, sebbene ci siano tante ottime scuole di management, ma quelle arrivano dopo. Quando un ragazzo ha una idea non ha tempo per fermare tutto e andare a scuola un anno. Ha bisogno di un luogo dove iniziare a capire, apprendere le prime nozioni, padroneggiare i primi strumenti. E partire. Poi verrà il resto. Da oggi questo posto è StartupItalia!

Ci siamo chiesti a lungo in che maniera questo sito potesse diventare “utile e semplice”, le due caratteristiche di un progetto di successo. Per quanto riguarda l’utilità molto faremo e stiamo già facendo sul piano delle news, con una copertura puntuale di quel che accade. Ma il resto vorremmo che fossero dei post dedicati alla formazione. A come si diventa startupper, a come si fa una startup di successo. Per questo oggi apriamo una Academy nella quale abbiamo coinvolto alcuni fra i maggiori docenti italiani sul tema.

Ne cito alcuni: Andrea Rangone, Michele Costabile, Paolo Cellini, Riccardo Pietrabissa, Diana Saraceni, Carlo Alberto Pratesi, Carlo Alberto Carnevale Maffé, Loris Nadotti. Ma è un elenco aperto nel senso che ne verranno altri speriamo. Accanto alla Academy da oggi entra nel team di StartupItalia! quello che considero il miglior esperto italiano (ma non solo) di finanza e startup: si chiama Ermanno Cece e su Startup Data ci aiuterà a capire chi investe e quanto e su cosa e perché. Partendo dai numeri. Partendo dai soldi. Tra i nuovi arrivi sono particolarmente felice di presentarvi Maria Teresa Cometto, giornalista del Corriere della Sera in pianta stabile a New York dove ha recentemente lanciato un bellissimo libro sul tema, Tech and the City. A lei il compito di raccontare la Silicon Alley. Invece alla psicologa Maddalena Ionata, appena rientrata in Italia dopo qualche anno a San Francisco, ho chiesto di occuparsi del lato umano delle startup, del carattere che necessario per resistere ai fallimenti e farcela. Chiamiamolo coaching se volete.

Accanto a questi nuovi autori, oggi accadono altre due cose importanti.

La prima. Apriamo la sezione Deals & Jobs dove potrete postare e trovare tutte le offerte aperte intese come bandi e competizioni, ma anche offerte e richieste di lavoro).

La seconda. Apre StartupRoma!, il primo di una serie di siti verticali destinati a raccontare in profondità una comunità e a farla crescere. StartupRoma! parte con 111 startup, 8 incubatori, 27 spazi di coworking. Una bella mappa di una città dove non c’è più solo il Colosseo, come oggi, in occasione della visita del CEO di Microsoft Steve Ballmer, spiegano bene Augusto Coppola, Gianmarco Carnovale e Stefano Venditti.

Roma è il primo, ne vorremmo aprire altri di siti così. Lo volete nella vostra città o nella vostra regione? Scriveteci, parliamone. Subito.

Infine i social: Twitter e Facebook (e presto anche Linkedin) diventeranno, anzi sono già, delle estensioni del sito. Sulla pagina Facebook per esempio stiamo costruendo una TimeLine con tutti i grandi fatti, le pietre miliari, del mondo startup. Il gruppo lo abbiamo destinato alla segnalazione di news ed eventi. Quanto all’account Twitter, sta finalmente crescendo a ritmi pazzeschi, segno che stiamo facendo un buon lavoro.

Questa nuova release di StartupItalia! non finisce il nostro periodo beta. Sicuramente anche stavolta ci saranno degli errori, sicuramente ci verrà voglia di fare qualcosa di nuovo. Ma siamo abbastanza sicuri di poter offrire a tutti uno strumento facile e utile per far crescere la propria startup. Usateci, iscrivetevi al database, ricordate che noi e solo noi per ora abbiamo anche una versione inglese per raccontarvi al resto del mondo, segnalateci sui social quel che non va. E tutti assieme saremo più forti e credibili.

La bolla che deve esplodere non è quella delle startup ma quella della rassegnazione.

Riccardo Luna

StartupItalia!