Prefazione di Gianni De Michelis
Sono particolarmente lieto di presentare questo utile ed intelligente lavoro curato da Pino Marchionna, candidato alle elezioni comunali e provinciali di Brindisi nella lista del Partito Socialista, e da Elisa Elia.
Un contributo, come mettono in luce gli stessi autori di questa iniziativa editoriale quanto mai opportuna, vista l’imminente scadenza elettorale del prossimo 13 giugno, che ben si presta non solo per fissare con precisione un obiettivo peraltro raggiunto in maniera efficace in termini di sfida politica, economica, culturale e strategica, quella europea appunto, che ha assunto nel tempo ed è destinata a costituire sempre più un elemento di forte centralità nei paesi dell’Unione ma che, come viene bene evidenziato già nel titolo, rappresenta un interessante analisi attraverso cui puntare all’elaborazione di una strategia per l’internazionalizzazione del territorio della provincia di Brindisi.
Marchionna e Elia, infatti, mettono a fuoco la portata della sfida europea, alla vigilia tra l’altro dell’allargamento che vedrà ben 10 paesi dell’Est, a partire dal prossimo 1° maggio, entrare a far parte dell’Unione, alla luce delle potenzialità e delle opportunità che in tale contesto si offrono all’area brindisina.
E’ indubbio, e gli autori di questo lavoro lo mettono bene in evidenza, che quest’area e, più in generale, la Puglia si pongono in una posizione di diretta proiezione e di raccordo naturale verso i nuovi scenari che prenderanno corpo da qui a qualche settimana, nonché con le prospettive di sviluppo e di integrazione intermodale, strutturale ed economica collegate alla realizzazione del cosiddetto Corridoio 8, la “Via Appia del XXI secolo”, come significativamente ed emblematicamente Marchionna ed Elia definiscono questa nuova realtà, che prevede il collegamento dell’Adriatico con il Mar Nero, dei porti pugliesi di Bari e Brindisi con quelli bulgari di Varna e Burgas, con l’intersecazione delle vie di comunicazione che da nord a sud attraverseranno il continente europeo.
Non è difficile, di fronte a questo scenario, calarsi nella realtà brindisina e pugliese, come abilmente fanno i due autori, e cogliere i legami che essa inevitabilmente avrà con la realizzazione di questi ambiziosi progetti di sviluppo attraverso cui l’Unione punta a rafforzare il proprio ruolo e a caratterizzare la sua evoluzione politica ed economica.
Efficace e puntuale appare, perciò, il titolo che è stato dato a questo lavoro. “Il futuro è a Est”, che sintetizza le aspettative, le opportunità, le ambizioni di una provincia che, negli ultimi anni ha intensificato notevolmente i propri rapporti internazionali, soprattutto on la Grecia e l’Albania, e che punta a trarre il massimo vantaggio dalla realizzazione della “nuova” Europa.
Il merito di Pino Marchionna e di Elisa Elia è di non essersi limitati a svolgere una serie di considerazioni di pura valenza teorica, come spesso capita di registrare quando si parla dell’Europa e dei rapporti del nostro Paese con l’Unione, ma di essere riusciti, pur in modo sintetico, a delineare un percorso di analisi e di valutazione strategica sorretta da competenza, chiarezza di idee e capacità di mettere a fuoco i problemi. Il che, di questi tempi, nella politica spesso fatta di chiacchiere e di slogan ripetitivi, non è davvero cosa di poco conto.
Questo non secondario risultato, se da un lato valorizza ancora di più questo lavoro, facendone uno strumento di analisi interessante dei problemi dell’area brindisina, del ruolo e dell’attività che essa è in grado di svolgere nella parte del Mediterraneo sud-orientale, dall’altro conferma la bontà di una candidatura, quella di Pino Marchionna, che può ben dire di interpretare il profilo del politico che l’Italia e l’Europa si attendono di avere, e che la lista del Partito Socialista ha puntato a privilegiare nelle sue scelte.
Il prototipo, cioè, di un rappresentante delle istituzioni in grado di dare alla propria azione una precisa identità, fatta di contenuti e di idee e, in quanto tale, capace di dare un contributo fattivo e dinamico per il conseguimento di obiettivi importanti.
Per queste ragioni sono convinto che “Il futuro è a Est” riuscirà a concretizzare l’intento che ha animato i suoi autori: dare, cioè, una forte caratterizzazione strategica all’idea di Europa e alle sue prospettive politiche ed economiche, e in particolare, per l’area brindisina e pugliese, disegnare con concretezza il percorso di uno sviluppo e di una crescita possibili, legati alla realizzazione di strumenti ed opportunità attraverso i quali l’Unione Europea, oltre a confermare la propria identità geografica, politica ed istituzionale, punta anche a rafforzare il proprio ruolo e la propria funzione nel mondo.